La seta ai tempi dei Millennial

Chi sono i Millennial? Con il termine Millennial si indica la generazione nata fra i primi anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, più precisamente tra il 1981 e il 1996. I Millennial vengono definiti anche Generazione Y: sono i primi ad aver assistito all’avvento di Internet, oggi sono tra i principali consumatori online e sono una generazione istruita e connessa. Diventati oggetto di studio e di ricerca, i Millennial hanno determinati valori, tra i quali compaiono l’etica e la sostenibilità, e comportamenti di consumo che condizionano i grandi e i piccoli brand.

I Millennial e il concetto di sostenibilità
Tra le caratteristiche della generazione dei Millennial c’è una grande attenzione alla sostenibilità: non solo i Millennial sono interessati a soluzioni etiche più di ogni altra generazione precedente, ma sono disposti anche a spendere di più per acquistare marchi e prodotti sostenibili.

Lo ha ribadito Nina Gardner della Johns Hopkins University durante l’evento annuale della Global Thinking Foundation:

I giovani hanno un forte interesse verso la tutela del pianeta, sono sensibili alle questioni ambientali. Tra i Millennial le decisioni per investimenti in imprese con obiettivi di sostenibilità sono due volte maggiori rispetto al totale della popolazione complessiva di investitori.

Ma già Philip Kotler, il “padre fondatore del marketing moderno”, sosteneva nell’edizione del 2001 del suo libro Principi di Marketing:

Appare chiaro come in futuro le imprese, nello svolgimento delle attività di marketing e di produzione, dovranno attenersi a standard sempre più alti in termini di responsabilità ambientale. Le imprese in grado di creare nuovi valori e di praticare un marketing socialmente responsabile avranno a disposizione un mondo intero da conquistare.

I Millennial e l’immagine della seta
Il rapporto tra i Millennial e la seta si inserisce in questo contesto favorevole.
La seta è un prodotto sostenibile per due motivi: innanzitutto perché per produrre seta è necessario avere piante di gelso coltivate senza pesticidi per nutrire il baco. In secondo luogo, perché queste piantagioni, attraverso la fotosintesi, producono ossigeno e consumano anidride carbonica, rendendo l’ambiente più respirabile.

Ma i Millennial ne sono consapevoli?
L’International Silk Union (ISU), un’organizzazione internazionale che promuove la comunicazione e la cooperazione dell’industria della seta, ha coordinato nel 2018 il sondaggio “Millennials and Silk – Internation Survey of ISU” per misurare tra le donne Millennial la loro conoscenza della seta e il loro comportamento positivo verso la tematica della sostenibilità nella moda. I risultati hanno messo in evidenza che per le Millennial la seta è costosa ed esclusiva, ma allo stesso tempo viene identificata come “slow fashion” e vicina all’idea di “consumo responsabile”.

Quindi, nella mente delle Millennial l’immagine della seta è molto positiva e questo ha
confermato l’esistenza di una sfida per i brand della moda che vogliono conquistare questa generazione: puntare su capi di seta, che oltre al loro grande pregio estetico, creano, portano con sé e diffondono un grande valore sostenibile.

Il 15 marzo 2019 la manifestazione globale per il clima “Friday for Future” ha fatto scendere in piazza studenti e ragazzi di 98 Paesi diversi: questa è la dimostrazione che l’interesse per il tema dell’ambiente non si esaurisce con la generazione Millennials, ma si manifesta anche nella partecipazione sempre più attiva da parte dei più giovani, la cosiddetta Generazione Z, la quale oggi pesa solo per il 4% sugli acquisti “lusso” ma da qui al 2025 crescerà di quattro / cinque percentuali l’anno (fonte True – Luxury Global Consumer Insight, studio realizzato da Boston Consulting e Altagamma). Per questo le aziende si stanno impegnando a comprenderne in fretta gusti e linguaggi.

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