La seta è sostenibile, quindi sosteniamola

Sentiamo, leggiamo, parliamo ogni giorno e sempre più spesso di sostenibilità in diversi ambiti, ma cosa si intende precisamente con questo termine?

La definizione di sostenibilità

Il concetto di sviluppo sostenibile può essere fatto risalire al 1972, quando durante la Conferenza delle Nazioni Unite a Stoccolma si manifesta l’esigenza, e in un certo senso l’urgenza, di ripensare al ruolo dell’uomo sulla Terra e alle sue responsabilità verso il pianeta:

“Siamo arrivati ad un punto della storia in cui dobbiamo regolare le nostre azioni verso il mondo intero, tenendo conto innanzitutto delle loro ripercussioni sull’ambiente. Per ignoranza o per negligenza possiamo causare danni considerevoli ed irreparabili all’ambiente terrestre da cui dipendono la nostra vita ed il nostro benessere. Viceversa, approfondendo le nostre conoscenze ed agendo più saggiamente, possiamo assicurare a noi stessi ed alla nostra posterità, condizioni di vita migliori in un ambiente più adatto ai bisogni ed alle aspirazioni dell’umanità. Esistono ampie prospettive per il miglioramento della qualità dell’ambiente e la creazione di una vita più felice. Quello che occorre è un’entusiastica, ma calma disposizione d’animo ed un intenso ma ordinato lavoro. Per godere liberamente dei benefici della natura, l’uomo deve valersi delle proprie conoscenze al fine di creare in cooperazione con la natura, un ambiente migliore. Difendere e migliorare l’ambiente per le generazioni presenti e future, è diventato per l’umanità un obiettivo imperativo, un compito per la cui realizzazione sarà necessario coordinare e armonizzare gli obiettivi fondamentali già fissati per la pace e lo sviluppo economico e sociale del mondo intero”.

La definizione di “sviluppo sostenibile” come lo intendiamo oggi compare per la prima volta nel rapporto Brundtland, intitolato Our Common Future, della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo. È il 1987 e proprio in questi anni di grande modernizzazione, diffusa industrializzazione e ingente incremento dei consumi nascono i primi movimenti ambientalisti contro sprechi e inquinamento. La Commissione, con il neologismo “sviluppo sostenibile”, si riferisce a:

“Uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.

Sostenibile è quindi qualsiasi prodotto, risorsa o attività che sia compatibile con l’ecosistema: in quest’ottica, la seta è uno dei materiali più sostenibili.

Perché la seta è sostenibile

La seta “sostiene” l’ambiente ancora prima della sua trasformazione in fibra tessile: le piante di gelso, necessarie al nutrimento dei bachi da seta, catturano anidride carbonica e rilasciano ossigeno durante tutto il loro ciclo vitale.
Le piantagioni di gelso contribuiscono ad arricchire la biodiversità e sono utili alla riforestazione di terreni “difficili” o marginali grazie alla loro adattabilità. Inoltre, la gelsicoltura non richiede l’impiego di pesticidi o fertilizzanti chimici.
La seta produce più ossigeno di quanto ne consumi durante i processi di lavorazione, per questo è l’unica fibra che ha un valore GWP negativo (Global Warming Potential, in italiano Potenziale di Riscaldamento Globale).

La seta “sostiene” l’economia e la sericoltura è un modello virtuoso di economia circolare: la fibra di seta è riciclabile al 100% e il suo ciclo di vita continua oltre i prodotti, creando sottoprodotti e generando così ulteriore valore. Gli indumenti e gli scarti di lavorazione diventano materie prime per altre filiere e per usi alternativi a quello tessile.

La seta inoltre “sostiene” il contesto sociale perché, oltre a tramandare tradizioni millenarie, contribuisce ancora oggi a mantenere vive e attive produzioni locali importanti per sostenere le comunità rurali nei Paesi in via di sviluppo.

Sosteniamo la seta

La sericoltura è dunque sostenibile da tutti i punti di vista, quindi è importante sostenere la seta: questo non è solo un gioco di parole, bensì è un invito a fare oggi scelte sempre più consapevoli per “tessere” in modo responsabile il nostro domani.

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