Emil Lukas, dipingere con la seta

Quando si pensa all’arte contemporanea subito vengono alla mente performance, installazioni, videoarte, fotografia, arte digitale e altre tecniche e linguaggi che stimolano una creatività concettuale. Solo alla fine pensiamo a pittura e scultura, probabilmente perché sono discipline legate a una visione più classica dell’arte. In passato, nell’età moderna, i percorsi dell’arte si muovevano infatti assecondando la ricerca che sta alla base della pittura: lo studio del colore, il colpo del pennello, la scelta della tela di canapa.

Ma se la tela venisse “dipinta” con fili di seta?

Dipinti a filo

“Dipinti a filo”, così Emil Lukas definisce i suoi lavori, in cui un filo sottile unisce ciò che è universalmente considerato pittura, con tecniche come la scultura e l’installazione. Sembra l’evoluzione di quella ricerca sul colore iniziata dai modernisti, che con Lukas non solo trova nel filo di seta il materiale più adatto per riempire la tela ma anche per sdoganare il confine tra i diversi generi artistici portando il “quadro” in una dimensione contemporanea dove visione concettuale e bellezza estetica si uniscono.

Lukas, americano nato a Pittsburgh, Pennsylvania, inizia a sperimentare il filo come materiale da disegno alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, ereditando l’amore per l’utilizzo di materiali insoliti dalla madre artigiana. Attraverso questi materiali – dal filo fino a prodotti di origine biologica come le larve di piccoli insetti – Lukas ha dato vita nel corso degli anni a opere difficili da classificare in un solo genere espressivo.

Nelle sue opere fili sottili si intrecciano sino a creare una trama tridimensionale e policroma che cambia con il mutare della luce; piccole larve di insetto creano reticoli di inchiostro che paiono quadri astratti. Il processo artistico di Lukas di primo acchito non appare complicato, ma è l’occhio ad essere completamente ingannato alla distanza, quando si avvicina riesce a percepire e svelare la vera entità della materia utilizzata, rendendo magico il processo artistico.

Tra tutti i materiali utilizzati per costruire il suo linguaggio artistico astratto e complesso Lukas ha affermato, durante un’intervista di Harry Philbrick, direttore della Philadelphia Contemporary, di prediligere la seta “perché più fine e più sottile del filo di poliestere e questi suoi pregi mi permettono di creare opere dall’aspetto più morbido ed etereo, proprio come i suoi “thread paintings” o “dipinti a filo”.

Fonte: Blouin ArtInfo

Per trovare maggiori in formazioni sull’artista statunitense Emil Lukas e le sue opere è possibile visitare il sito: https://www.speronewestwater.com/artists/emil-lukas

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