Seta di Baricco

Origine, motore, simbolica essenza di movimenti e sentimenti. Questa è la “Seta” dello scrittore torinese Alessandro Baricco.

Ambientato nella seconda metà dell’800, “Seta” racconta la storia del giovane commerciante francese di bachi Hervé Joncour, che a causa delle epidemie che colpirono gli allevamenti europei iniziò a viaggiare in Africa e successivamente in Giappone per comprare preziose uova di baco sane.

Ogni suo viaggio era una missione per conto dei bachicultori di Lavilledieu – il piccolo paese dove Hervé viveva con la moglie Hélène – che economicamente dipendevano dalla lavorazione della seta.
Il mentore di Hervé, Baldabiou lo aveva indirizzato verso il lontano Giappone perché, sebbene da più di due secoli vivesse nel più completo isolamento, si diceva fosse il pase che produceva la migliore seta del mondo.

Hervé partì, affrontò un lungo viaggio per arrivarvi, e lì conobbe il misterioso Hara Kei con cui instaurò uno rapporto tale da consentirgli nel corso degli anni di poter tornare in quella terra più volte ad acquistare sempre nuove uova. Durante queste visite Hervé conobbe anche una misteriosa giovane ragazza con occhi occidentali, che diventò il fulcro delle sue pulsioni e di cui non riuscirà mai a scoprire il segreto.

La seta di Baricco non è solo un tessuto, un obiettivo ma permea il romanzo, impone un ritmo, suggerisce sensazioni, visioni e immagini.

Ogni viaggio di Hervé verso il Giappone ha la metodica cadenza di un telaio che tesse la seta, incurante di guerre e conflitti, sempre alla ricerca di nuovi bachi per far sopravvivere l’economia cittadina. Al tempo stesso, ogni ritorno in Giappone è anche un viaggio alla ricerca di sé stesso, spinto da un sentimento, da un dolore, da una forte malinconia che non sa spiegare. La lievità dei suoi sentimenti, così tratteggiata nel romanzo, non può che ricordare la leggerezza della seta ma anche la sua forza, resistenza e perseveranza.

Anche l’indulgenza di Hervé verso l’erotismo e la passione sono raffigurati con un’immagine delicata e sensuale, come un corpo che si mostra “senza più seta”. Lastessa giovane donna dagli occhi occidentali pare avere una consistenza impalpabile come la seta, reale e lieve o solo immaginaria? Non lo sapremo mai.

Fonte: ANSA

La storia di “Seta” è fatta di parole che sembrano a volte dei ricami, parole lievi che scivolano via come la seta tra le dita. Non resta che leggere questo romanzo per essere fagocitati dall’ “inspiegabile spettacolo della vita” di Hervé Joncour, dove la seta, la sua preziosità, lievità e sensualità, sono messe al centro di racconto e emozioni.

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