busto di donna in reggiseno e velo di seta svolazzante che fa da gonna

5 motivi per scegliere l’intimo in pura seta

In questo articolo scopriamo la seta… nel suo intimo! Sia perché andiamo più in profondità nello studio delle sue proprietà, sia perché parliamo proprio di biancheria intima realizzata in seta.

Le proprietà dell’intimo in seta

Slip, reggiseni e canottiere: la biancheria intima è quella più a contatto con la pelle, per questo è importante scegliere con cura il tessuto con cui è realizzata.
Per prevenire allergie, infezioni e cattivi odori, la scelta più ovvia è quella delle fibre naturali, come cotone e seta.
La seta è un tessuto pregiato, dall’aspetto lucido e luminoso e dalla consistenza sottile e morbida. Ma oltre alla sua resa estetica e tattile, la seta ha proprietà che la rendono unica, anche per la realizzazione di capi intimi: 

1. È elastica e resistente, ovvero ha un’ottima flessibilità intrinseca che le permette di adattarsi perfettamente alle forme del corpo, senza deformarsi.

2. Assorbe l’umidità e possiede uno dei più alti indici di evaporazione tra tutte le fibre, quindi lascia sempre una sensazione di asciutto sulla pelle.

Fonte: intimissimi.com

3. Ha un’ottima capacità isolante, di conseguenza conferisce una sensazione di fresco in estate e di calore in inverno.

4. È naturalmente ipoallergenica e antibatterica, indicata anche per le pelli più sensibili e delicate.

5. È perfettamente liscia ed evita frizioni meccaniche e irritazioni per un maggiore comfort intimo.

La lingerie in seta, da icona sexy a capo medicale

L’intimo in seta è solitamente associato a capi preziosi e non particolarmente indicato per l’uso giornaliero. In verità, indossare quotidianamente indumenti intimi di seta può risolvere problemi legati a manifestazioni cutanee e delle mucose.

Donna bionda sorridente e molto sexy sdraiata su lenzuola bianche e intimo di pizzo e seta color bordeaux

La loro efficacia deriva dall’utilizzo della fibroina di seta, la parte più nobile della proteina che è molto affine alla pelle umana: additivando la fibroina con un antimicrobico si ottiene un tessuto terapeutico, che è inserito nelle linee guida europee per il trattamento della dermatite atopica, in grado di inibire proliferazione di batteri e funghi. Questi capi sono raccomandati sia dai pediatri sia dai ginecologi per prevenire e contrastare i disturbi intimi, le infezioni e le patologie vulvari.

In sintesi, l’intimo in fibroina additivata conserva tutte le proprietà dell’intimo in seta “tradizionale” con una caratteristica in più, ovvero la protezione data dall’antimicrobico permanente.

Curiosità sulle origini dell’intimo femminile

Il primo utilizzo di capi intimi, che evitassero il contatto diretto tra la pelle e gli indumenti, si deve agli antichi Egizi: il faraone Tutankhamon, ad esempio, usava delle bende in lino per proteggere le parti intime. Anche per gli antichi Romani la pulizia e la cura del corpo erano fondamentali e, infatti, sia gli uomini sia le donne indossavano sotto gli abiti il subligaculum, una fascia di lino che si avvolgeva intorno alle cosce e veniva allacciata attorno alla vita.

Fu invece Caterina de’ Medici, nel Cinquecento, a introdurre per prima le “mutande”, termine che deriva dal latino mutandae e che significa “ciò che deve essere cambiato”. La regina consorte di Francia le metteva sotto i vestiti per andare a cavallo e le fece diventare un accessorio di lusso.

Fonte: quora.com

Nel Seicento, la Chiesa proibì l’utilizzo delle mutande perché considerate un indumento volgare e fu solo nell’Ottocento che l’intimo femminile ricomparve sottoforma di mutandoni lunghi che, nelle classi abbienti, si impreziosirono e si accorciarono.

Fonte: it.wikipedia.org

La lingerie, simile a come la intendiamo oggi, fece il suo avvento nel Novecento: le mutande divennero sempre più piccole e venne creato il primo reggiseno moderno, una vera e propria rivoluzione per le donne da secoli costrette nei corsetti. L’invenzione fu di Caresse Crosby, un’attivista e scrittrice newyorkese, che cucendo insieme due fazzoletti da tasca con un nastro rosa realizzò il primo prototipo di reggiseno, ottenendo il brevetto nel 1914.

Fonte: it.wikipedia.org

A partire dagli anni Sessanta, l’intimo divenne parte integrante delle collezioni di moda: da semplici capi nascosti sotto gli abiti a veri e propri indumenti che escono alla scoperto.

Fonte: ohlabra.com

Quindi, in poche parole, perché privilegiare la seta per l’intimo?
Perché è 100% naturale, confortevole, traspirante e, ovviamente, setosa!

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